La mia polarità isolata
viaggia su treni vuoti,
s'illumina d'intuizioni
che alimentano il disordine.
E' lei che rassomiglia a un amore
o io che rassomiglio a un uomo?
Siamo onde brevi
con differenti fasi isteriche,
siamo fiumi piccoli
in greti troppo ampi.
E' il giorno che è in penombra
o io non vedo bene?
Pure, questa casa a stento ha un tetto,
non ha mura, né porte, né finestre.
Siamo rimasti in pochi,
abbiamo mani fragili
come quelle delle donne
che scrivono poesie;
loro hanno occhi neri
e parlano untuosi e rozzi,
come l'alito dei preti
odorano di fiori mai fioriti.
La mia gente muore sotto i portici
delle bancarelle dei libri a metà prezzo
dove chi cammina a piedi
sente ancora odori di urina antica.