Cani piccoli

Forse è perché guardo le bocche
e la lingua che si agita tra i denti,
che parla senza dire,
e gli occhi troppo mobili,
che guardano e non vedono,
o le mani troppe dita,
che prendono e non toccano.
Leggo l'inquietudine e il terrore che cada,
e mai non sia,
la torre merlata del profondo.
Con l'intelligenza puoi giocare
ma è una spirale che non torna.
Il gesto innaturale degli addii
ci fa adulti finalmente uomini,
non importa se imprecisi e minimi,
non è prevista in questo la paura.
Così aspetti la prossima stazione,
erano tante adesso sono rare,
senza sale d'aspetto e viaggiatori.
Ti travesti da scena,
ripassi la tua parte,
e agli amici, quelli seduti in prima fila,
dedichi il tuo nuovo colpo di teatro.
Quante indulgenze hai da spendere,
quante ne hai acquistate,
nella mutevole schiera dei protagonisti,
dei primi attori che si contendono la fama
della gloria che vive il battito di un'ala?