Costante, divaricata separazione,
volontaria e inconsolabile,
tra le mie orme e l'idea.
Amo i rari naviganti
che arrischiano spole tra le sponde,
sospettoso ancorchè grato,
nel mio aereo-porto,
perché avvezzo ormai agli addii.
Ma cambia il vento alla mia isola?
Le onde stravolgono le voci?
E là, lontano, è grumo il sangue vivo?
Ho pudore dei miei sogni,
non ne riconosco l'entità.
Sono un poeta mio malgrado.
Padre morboso che non consegna i figli
al vostro continente.
Sono un poeta mio malgrado,
nodo del cosmo e di me stesso.