Bucarest

Saresti stato un'architetto,
un portiere di notte,
avresti venduto gelati
nel parco di Bucarest,
infermiere medico o tabaccaio,
impiegato alle poste.
Avresti accresciuto il gregge dei vivi
invece che quello dei morti,
ma anche nei tuoi occhi
sarebbe entrato un tramonto,
si sarebbe fermato un sorriso,
si sarebbe impigliato un amore.
Avresti abitato una casa
in una via di Timisoara
che avrebbe conservato a lungo
le tue impronte e i tuoi odori;
avresti intrecciato e sciolto legami
lasciato ricordi e forse rimpianti,
e sei solo una foto su un giornale
perché qualcuno urli libertà.

La marionetta

Il viso tagliato dal coltello,
dal coltello il suo sorriso,
in un estremo urlo di libertà
la marionetta recise i fili

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Est

Freddo di nevi e lontananze
e treni,
che non partivano per te
e aerei,

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Altrove

Il nero riarso delle sterpi
restituisce l’odore buono della fanciullezza,
e di un vecchio scolpito nella carne,
statua senza piedistallo,

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Daniela

Mariagrazia

Luci

Ricordi