Perché deformi il viso
per mostrarmi a pieno
l'ingiuria della morte?
L'inutilità del ricordo?
Per scompormi la memoria?
Per darmi il senso terreno
della concretezza dell'assenza?
della necessità della resurrezione?
Lenta scivola l'immagine,
l'oblio ne confonde i tratti,
ne sedimenta le energie.
Il corpo è già disfatto,
ma le idee, come i pensieri,
hanno ali di pipistrello,
vorticosamente turbinano
nei vuoti del cervello.
Ali uncinate e nere
artigliano i volti nuovi,
spuriano il presente
...e mi ripeto voglio vivere
solo per destinazione,
traccio strade incerte
per incerti passi,
disegno motivi fragili
per fragili necessità,
innalzo bandiere rosse
per guerre inesistenti,
accendo fuochi freddi
d' intelligenze artificiali
senza peso e profondità.
Rantola il desiderio,
la mia carne animale
pulsa per conservazione,
si spegne per denutrizione
la mia volontà anoressica.
Sento il tempo andare
per il solo compimento
si confondono le luci
tra ombre ed altre luci
tra soli e lune eguali.
Distrattamente mi domando
della follia qual'è il confine
e se potrei distendere la mente
tra le sue braccia informi.
Finire finalmente
...ma c'è il rumore del mio cuore.