Uragano

Uragano rosa pastello,
cocciuta come un pendolo
irrazionale come un acquazzone,
dolce come una mela verde,
temeraria come un aliante.
Fai le scale a quattro,
io arranco alla balaustra;
detesti l'ultimo rimorso
come l'avevi desiderato.
Ma guarda i miei capelli lunghi
e le notti d'alcol sotto gli occhi;
percorro traiettorie circolari
c'è sempre una curva davanti,
il tempo è un'onda lunghissima,
lenta mi solleva
lenta mi affonda,
lasciandomi sempre
dove ricordo.
Non sono chi ha fermato i carri armati,
ma neppure il tuo ultimo incidente
se per il caldo tempo di una bottiglia
abbiamo respirato un fuoco uguale.
Hai la forza universale dell'incendio,
le parole tentacolari delle alluvioni,
colora i muri grigiorosa di questa città,
lotta ad alta voce nelle botteghe oscure,
i rimpianti seminano speranze,
raccoglile;
sai dove abitano il mio cuore e i miei pensieri,
e anche se le mie scale sono più dure delle tue,
incartami il tuo prossimo sorriso
e vieni di nuovo a regalarmelo.

La marionetta

Il viso tagliato dal coltello,
dal coltello il suo sorriso,
in un estremo urlo di libertà
la marionetta recise i fili

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Est

Freddo di nevi e lontananze
e treni,
che non partivano per te
e aerei,

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Altrove

Il nero riarso delle sterpi
restituisce l’odore buono della fanciullezza,
e di un vecchio scolpito nella carne,
statua senza piedistallo,

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Daniela

Mariagrazia

Luci

Ricordi